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La musica fa sempre bene?

I dispositivi per ascoltare la musica quando si cammina o quando si è in pullman, come gli I-pod o lettori Mp3, possono causare seri danni al nostro udito. Come? Anzitutto, alzando il volume al massimo, con musiche House o da discoteca. Oltre al nostro udito, questi strumenti, se utilizzati per strada, possono causare seri incidenti, perché ci impediscono di sentire il clacson di un’auto che ci avverte dell’arrivo del veicolo. Molto spesso, nel pullman, troviamo ragazzini sempre più piccoli che usano cellulare e cuffiette per ascoltare la musica. Questo può creare diversi fastidi all’orecchio, che partono dal cosiddetto “fischio” alla totale sordità.

Com’è possibile?

Pensiamo ad un motorino che passa molto forte vicino a noi, alcune volte l’orecchio ci fa male perché il rumore è stato troppo forte. E’ una questione di decibel. L’Uomo non può sentire né i suoi troppo alti (gli ultrasuoni), né quelli troppo bassi. Il decibel è l’unità di misura con cui si indica la forza di un suono. Un Mp3 genera un suono amplificato di molti decibel in uno spazio d’aria molto ristretto, che amplifica il suono più del solito.

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Annarita Faggioni

Written by giocare71

10 luglio 2011 at 17:22

Pubblicato su salute

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Troppe medicine non fanno bene alla salute!

Il mercato ci ha insegnato alla soluzione più facile. Sono nati così dei farmaci da banco che si occupano di malesseri passeggeri, guaribili senza farmaci con un buon riposo. Questi farmaci sono i più venduti e creano un pericolosissimo fai-da-te perché, essendo da banco, possono essere venduti senza ricetta medica.

I dati? Spendiamo in media 434 euro al mese a testa per i medicinali, più di 925 dosi per mille abitanti al giorno. Dati impressionanti se si pensa che le tre categorie che fanno di più uso di farmaci sono anziani, bambini e donne.

Gli anziani sono in parte la causa dell’aumento, ma è un fatto abbastanza ovvio e che non desta preoccupazione. E’ naturale che, con l’età, aumentino le patologie e i farmaci necessari (per esempio a tenere a bada la pressione, oppure il glucosio nel sangue, ecc.). Questi farmaci possono essere venduti solo sotto prescrizione medica e difficilmente l’anziano si farà convincere a comprare il generico.

Più preoccupazione genera l’uso di troppi farmaci nei bambini. I bambini hanno malattie infettive che si sviluppano solo ad una certa età e che permettono all’organismo di rendere il sistema immunitario più forte e più resistente contro eventuali virus dello stesso tipo (infatti, già da adolescenti, in inverno si ha solo qualche raffreddore, nulla di così grave).

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Annarita Faggioni

Written by giocare71

10 luglio 2011 at 17:21

Pubblicato su salute

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Parlare di salute su Facebook è pericoloso?

Il Garante sulla privacy avverte: parlare delle proprie informazioni di salute può essere pericoloso. Il Garante ha lanciato per primo il grido d’allarme su quanto accade su social network e quant’altro. Chi è affetto da una malattia rara, cerca fuori dal confine nazionale un centro con le tecnologie più avanzate che possa curare la propria malattia, oppure che la allevi in qualche maniera.

Per questo, l’utente digita sulla sua pagina personale del social network (in particolare Facebook) la sua malattia, pensando che lo leggano solo gli amici o chi può aiutare a sconfiggerla. In realtà, questi dati sono molto pericolosi se diffusi secondo ilGarante per la privacy, perché:

  • Attira come una calamita chi vuole speculare con le cure più fantasiose, che può fingersi sul social network un nostro amico e che si presenta come la soluzione ad ogni problema di salute;
  • Attira le aziende che intendono farsi pubblicità alle spalle della salute. Per la serie, “Sei malato di…”: visita il nostro centro (magari inesistente) e avrai dei risultati”.

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Annarita Faggioni

Written by giocare71

8 luglio 2011 at 09:35

La frutta, che benessere!

Tutti noi sappiamo l’importanza della frutta di stagione. L’estate ci dà diversi incentivi per mantenerci in forma e per praticare questa regola, che d’inverno evitiamo spesso e volentieri con la frase “Non ho tempo, se non per un panino al volo”. I panini al volo sono un ottimo modo per spezzare la fame se siamo al lavoro. Se poi, però, ad un panino segue un altro e un altro ancora, a cena faremo un pasto molto abbondante, che ci creerà problemi di mal di stomaco e di insonnia durante la notte. Come evitare tutto questo?

Anzitutto, i medici ci consigliano di mangiare poco e spesso e di mangiare in abbondanza frutta e verdura, che la natura ci ha dato per stare in pace con lo stomaco e con noi stessi. Per farlo, possiamo decidere di utilizzare la frutta a metà mattina al posto del caffè e a metà pomeriggio (una consuetudine ottima che si dimentica una volta superata l’infanzia). In seguito, potremo utilizzare la frutta dopo il pranzo e dopo la cena, in maniera tale da digerire meglio alcune sostanze che servono a mantenere il nostro organismo.

Cosa si intende per frutta di stagione?

La frutta di stagione è la frutta che cresce in un certo periodo dell’anno. Ogni stagione ha la sua produzione di frutta: per esempio, l’anguria è un frutto tipicamente estivo, che non si può trovare in inverno, mentre le castagne sono un prodotti tipicamente autunnale. La stagionalità ha costretto gli ominidi a diventare onnivori (cioè a mangiare un po’ di tutto) per non estinguersi. Questo ci ha dato anche il vantaggio di adattarci meglio all’ambiente in cui viviamo. Oggi, però, abbiamo perso la ciclicità degli alimenti, perché il mercato ci consente di avere prodotti come mele, banane, pere, pesche, ecc. tutto l’anno. Conseguenze? Ogni anno, evitando questi alimenti e le loro sostanze ingrassiamo a dismisura, non consideriamo più il nostro tempo naturale (questo causa stress, irritazione, insonnia), viviamo in un continuo stato di agitazione. Ci conviene?

L’estate poi abbiamo un problema in più, cioè l’idratazione. Lo sanno bene le donne che hanno la pelle secca: per mantenere l’idratazione della pelle non abbiamo soltanto bisogno di creme efficaci, ma anche di bere molto.

Per questo, la Natura ci ha dato due tipi di frutta: quella piena di acqua (come l’anguria) e quella che ci consente di trattenere l’acqua che abbiamo già immagazzinato nell’organismo (vedi carote, ananas, ecc.). Le carote, in particolare, se utilizzate tutto l’anno, stimolano l’abbronzatura estiva.

Mangiando normalmente con questo piccolo accorgimento, i risultati si cominciano già a vedere dopo un mese: la pancia è più piatta, gli esercizi fisici aumentano di efficacia, le gambe si fanno più snelle, il petto per l’uomo è più tonico, migliora la ritenzione idrica, ecc.

Anche per i bambini, la frutta è molto importante: va insegnato loro che si mangia tutto e che la frutta è una componente importante. Possiamo pensare di far mangiare le mele ai nostri figli mettendoli per la prima volta su una classica torta!

Annarita Faggioni
La frutta, che benessere!

Written by giocare71

4 luglio 2011 at 10:42

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My Care: la carta della salute

I ricercatori inglesi stanno brevettando la My Care, una carta del tutto simile ad una carta di credito, sviluppata addirittura con lo stesso modo di costruire i chip più diffusi nel campo, il sistema Python.

La My Care, invece di dare informazioni sul nostro conto corrente e sui nostri movimenti bancari, darà informazioni sul nostro attuale stato di salute, insomma qualcosa di simile alla nostra tessera sanitaria, solo che invece della striscia magnetica ci sarà un chip, che ci darà notevoli vantaggi.

Infatti, in base ai progetti dei ricercatori, il chip permetterà di:

  • Essere utilizzata facilmente dall’utente, che potrà vedere da sé, stampando da un apposito bancomat (esattamente come noi stampiamo la lista dei nostri pagamenti), quali sono le informazioni sanitarie sul suo conto e modificare, eventualmente, l’indirizzo e il recapito telefonico;
  • Di essere sfruttata negli ospedali, che potranno disporre di un semplice programma open souce (praticamente un sistema che consente di aggiungere le informazioni sulla carta e di visualizzare quelle già salvate nel chip). Infatti la My Care sarà consegnata dal cittadino o dai familiari al momento dell’arrivo in ospedale, quasi fosse la nostra storia sanitaria fino a quel momento;
  • Di essere utilizzata anche dai sistemi internazionali (se dovessimo avere bisogno di assistenza sanitaria in un altro Paese per qualsiasi motivo);

Naturalmente, essendo ancora in fase di sperimentazione e non essendo ancora brevettata, la My Care potrebbe riscontrare dei problemi con la privacy di quella persona (dato i problemi dei sistemi informatici e i possibili hackers).

I ricercatori inglesi che l’hanno inventata hanno pensato anche a questo, utilizzando i sistemi già collaudati di banking (cioè i sistemi di sicurezza utilizzati per tenere al sicuro i nostri conti corrente)….

Annarita Faggioni
My Care: la carta della salute

Written by giocare71

29 giugno 2011 at 10:06